Scelta del bilanciere: i rivestimenti
Al di là dell’aspetto estetico che viene conferito al bilanciere, i rivestimenti e/o le finiture applicate sulla barra hanno spesso un peso determinante nell’orientare la scelta su questo o quel modello.
Tali trattamenti hanno, infatti, un ruolo fondamentale nel determinare il grado di resistenza all’ossidazione e alle abrasioni del nostro bilanciere e, di conseguenza, il livello di manutenzione che è necessario eseguire; vengono spesso evitati o ricercati dagli utilizzatori anche per la sensazione che trasmettono sulla presa.
Prima di andare ad elencare quelli che sono i più comuni rivestimenti utilizzati per i bilancieri e ad esaminarne le caratteristiche principali, è importante fare una precisazione: nonostante i bilancieri siano universalmente accostati all’idea di resistenza e durata, necessitano tutti, qualche modello più qualche modello meno, di un certo grado di manutenzione periodica, soprattutto indirizzata a rimuovere residui di sudore e magnesite e a proteggere la barra dai segni del tempo.
Bare Steel - in questo caso parliamo in realtà di assenza di rivestimento protettivo. Va da sé, ovviamente, che si tratta di bilancieri che necessitano di molta cura e non molto indicati per attività che ne prevedono un utilizzo frequente e all’interno di workouts ad alta intensità, come può avvenire ad esempio in un box Crossfit. Il contatto prolungato e frequente con sudore e magnesite, infatti, potrebbe portare rapidamente alla formazione di ruggine sulla barra, se questa non viene spazzolata ed oliata frequentemente ed accuratamente. Si tratta invece di una soluzione piuttosto apprezzata in ambito Powerlifting, dove l’assenza di rivestimenti e trattamenti potrebbe portare un valore aggiunto sulla qualità della presa, e anche sulla sensazione trasmessa all’atleta.
Brunitura (o Black Oxide) - trattamento molto diffuso per vari aspetti, soprattutto su bilancieri da Powerlifting, conferisce un accattivante aspetto nero alla barra, che però necessita di una buona dose di manutenzione per essere conservato. Si tratta infatti di un trattamento chimico che, a differenza di altre soluzioni, non presenta apporto di materiale protettivo sulla barra (come, ad esempio, per lo zinco durante la zincatura). Questa sua caratteristica permette di impugnare direttamente l’acciaio della barra, per un feeling sulla presa sicuramente fra i più apprezzati; di contro, la resistenza all’ossidazione, benché sicuramente superiore a quella dell’acciaio “nudo”, risulta non molto elevata, rendendo fondamentale una manutenzione accurata; inoltre, la resistenza a graffi ed abrasioni non viene migliorata dal trattamento, come avviene invece con altre soluzioni. In ogni caso è giusto sottolineare come questo trattamento si presti ad essere rinnovato come pochi altri: spazzolate e oliate periodiche permetteranno di avere un prodotto bello ed affidabile anche dopo anni di utilizzo, dove anche eventuali segni sulla superficie della barra saranno percepiti come belle testimonianze di un prodotto che viene regolarmente utilizzato
Cromatura - Quando si parla di bilancieri, con il termine cromatura si intende solitamente la cosiddetta cromatura dura o cromatura a spessore, procedimento nel quale il pezzo di acciaio viene ricoperto da uno strato relativamente importante di Cromo. Fra i trattamenti storicamente più comuni, la cromatura è in grado di fornire una buona protezione dall’ossidazione e, grazie alla durezza dello strato di cromo, un’elevata resistenza all’abrasione. Questo ha fatto sì che, nonostante i vari trattamenti alternativi esistenti, la cromatura sia rimasta sempre molto utilizzata per rivestire i manicotti dei bilancieri.
Cromatura Decorativa - Discorso a parte deve essere fatto per un altro tipo di cromatura, quella chiamata decorativa, che presenta alcune differenze sostanziali con quella precedentemente descritta: in questo caso si tratta infatti di un procedimento che riveste il pezzo con un sottile strato di nichel ed un successivo micro-strato (o flash) di cromo. La resistenza alla corrosione risulta decisamente buona, grazie alle proprietà protettive sia del nichel che del Cromo, mentre la resistenza ad abrasioni e impatti risulta minore rispetto alla cromatura dura. Soluzione che si può trovare su bilancieri entry level e su alcuni modello di bilancieri specializzati (ez bars, super ez bars, etc…), questo tipo di rivestimento non è sicuramente il più adatto per bilancieri ad alte prestazioni.
Zincatura - La zincatura è sicuramente uno dei rivestimenti più versatili a disposizione, grazie alla buona combinazione di costi “moderati” e buone caratteristiche tecniche. La protezione dalla corrosione fornita da questa soluzione è elevata e risulta piuttosto affidabile anche in termini di resistenza ad abrasioni ed usura. Nonostante ci sia di mezzo anche l’aspetto soggettivo, possiamo dire che la resa estetica è comunemente considerata inferiore rispetto a quella di altri procedimenti, come la cromatura e la brunitura, ma può comunque raggiungere risultati davvero notevoli, soprattutto considerato i diversi effetti ottenibili tramite questo trattamento. Aspetto curioso della zincatura, che ha valore soprattutto in ambito industriale, è la sua capacità di fornire protezione dalla corrosione all’acciaio sottostante anche in caso di graffi profondi e piccole aree scoperte. Come? Lo strato di zinco circostante l’area danneggiata “viene sacrificato”, corrodendosi al posto dell’acciaio. In definitiva è sicuramente fra i rivestimenti che maggiormente “perdonano” qualche carenza di manutenzione.
Cerakote - Cerakote è il nome di un particolare tipo di rivestimento ceramico da tempo molto diffuso nel settore delle armi, che “più recentemente” ha trovato ampio spazio fra le varie tipologie di finiture per bilancieri. La sua modalità di applicazione e l’ampia varietà di colori ed effetti ottenibili lo ha reso, fin da subito, uno dei rivestimenti più accattivanti dal punto di vista estetico. Ma le sue qualità non si fermano qui: il Cerakote fornisce una protezione dagli agenti ossidanti eccellente, fra le migliori a disposizione per questo settore, e contribuisce ad aumentare la resistenza all’usura e all’abrasione delle zone rivestite. Di contro si tratta di un rivestimento che potrebbe risentire degli impatti e degli sfregamenti con altri oggetti metallici. La probabilità di vedere, col tempo, il nostro bilanciere segnato dal contatto ripetuto con J-hooks o barre di sicurezza privi di inserti in gomma o plastica è piuttosto elevata. Per questo motivo, inoltre, il trattamento viene solitamente riservato alle barre, optando per altre soluzioni con i manicotti. In definitiva, anche se la manutenzione periodica è sempre consigliata con tutti i tipi di bilancieri, per quelli Cerakote vale la regola “meglio prevenire che curare”: evitare il contatto metallo-metallo è sicuramente il modo migliore per mantenere il nostro bilanciere colorato, bello ed in forma.
Altri rivestimenti ceramici/polimerici - Il grande successo riscosso dal rivestimento Cerakote, soprattutto in alcuni ambiti dove le sue caratteristiche sono particolarmente apprezzate (ad esempio il Crossfit), ha dato il via ad una serie di ricerche e test da parte di svariate aziende produttrici per ricercare trattamenti alternativi, sempre basati sul rivestimento ceramico e/o polimerico, magari anche in grado di fornire qualcosa in più. Questo ha portato alla comparsa di svariate soluzioni proprietarie Che vengono utilizzate in alternativa ai trattamenti originari.
Rivestimenti Nichel-fosforo - Rivestimenti non fra i più diffusi per questo settore, anche a causa dei costi mediamente più alti e alla sua minor diffusione rispetto ad altre soluzioni, è in grado di fornire un’ottima protezione dalla corrosione ed una buona resistenza all’usura. L’aspetto è decisamente accattivante e può essere sia brillante che opaco, quest’ultima soluzione più diffusa. La sensazione che il rivestimento trasmette in fase di impugnatura è generalmente considerata piacevole ed affidabile.
Stainless Steel - Quelli in acciaio inossidabile sono senza dubbio i bilancieri che più efficacemente sanno difendersi dell’ossidazione; la loro capacità di fare a meno di rivestimenti aggiuntivi li rende ottimi anche per chi ama il feeling dell’acciaio nudo sotto le mani. È però d’obbligo precisare che quella degli acciai Inox è una categoria piuttosto diversa dalle altre tipologie di acciai. La loro composizione chimica, infatti, li rende per certi aspetti piuttosto diversi dai loro cugini più diffusi, e non adatti ad essere sottoposti ai trattamenti più comunemente utilizzati per il miglioramento delle caratteristiche meccaniche. In effetti le lavorazioni di questa categoria di acciai seguono “altri binari”, così come di un altro livello sono i loro costi, rendendoli quasi esclusivamente utilizzabili per la realizzazione della sola barra, lasciando ai materiali più comuni il compito di comporre i manicotti.